In occasione dei settant’anni di Moritz Mantero, – presidente di Orticolario, Orticolario e Vivai Torre presentano in anteprima la pianta Psidium guajava L. ‘Moritz Mantero’, una mutazione compatta e nana avvenuta circa 15 anni fa nei Vivai Torre.
Il fogliame è scuro e persistente (sempre che la temperatura non scenda al di sotto di 4-5 °C); la cultivar ‘Moritz Mantero’ è interessante per la sua decoratività, per i suoi fiori (la fioritura avviene solitamente a fine giugno-luglio) e per i suoi frutti, la cui maturazione avviene a partire da settembre-ottobre sino a dicembre; in alcune varietà rifiorenti si può protrarre fino a primavera.
La cultivar ‘Moritz Mantero’ in centro e sud Italia, dove non gela, può essere coltivata in piena terra in giardino. Nelle regioni del Nord va protetta d’inverno. Resiste sino da -0 a -7 °C a seconda dello stadio in cui si trova e può essere coltivata in vaso come gli agrumi.
Appartengono al genere Psidium circa 100 specie e il nome Psidion in greco significa “melograno”, per via dei piccoli semi sparsi nella polpa. La specie originaria è un alberetto alto da 2 a 7 metri. La Guava era già nota agli Atzechi, che la chiamavano Xalxocotl (prugna di sabbia); successivamente le prime notizie storiche risalgono ai primi decenni del Cinquecento ad opera di Hernandez de Oviedo.
Psidium guajava L. ‘Moritz Mantero’ sarà in esposizione e in vendita a Orticolario 2016, l’evento dedicato alla passione per il giardino e alle sue capacità di trasmettere emozioni esprimendo bellezza ed eleganza che si terrà dal 30 settembre al 2 ottobre 2016.
Utilizzo: esterno nella bella stagione, nel nord va riparata in inverna come gli agrumi.
Nome scientifico: Psidium guajava L. ‘Moritz Mantero’
Famiglia: Myrtaceae
Origine della specie: Messico, America Centrale
Ottenitore/selezionatore: Vivai Natale Torre, Milazzo
Data di prima introduzione sul mercato: 3 settembre 2016
Nome comune: Mela Guava: Guaiava, Guaiavo, Psidio, Pere delle Indie.
pH ottimale del terreno/terriccio: 5-6,5
Coltivazione: la cv. ‘Moritz Mantero’ in centro e sud Italia dove non gela può essere coltivata in piena terra in giardino. Nelle regioni del Nord va protetta d’inverno. Resiste sino da -0 a -7 °C a seconda dello stadio in cui si trova e può essere coltivata in vaso come gli agrumi. Si utilizzano vasi da 20 a 30 40 cm di diametro, e un substrato leggermente acido, ricco di sostanza organica. Nel nord Italia i vasi possono restare all’aperto da maggio a ottobre. Durante l’autunno e l’inverno si portano in un locale fresco e luminoso, con una temperatura minima di 5 7 °C. Le piante possono essere tenute anche per diversi anni nello stesso vaso, rinvasando quando è necessario a fine inverno. Dove necessario utilizzare la pacciamatura nel periodo invernale.
Esposizione: lo P.g. ‘Moritz Mantero’, nei primi anni di vita, preferisce una posizione semiombreggiata o soleggiata, in genere va coltivata in pieno sole e deve essere regolarmente annaffiata, badando che l’acqua non sia eccessivamente calcarea. L’annaffiatura deve essere regolare durante la fioritura e l’allegagione, la pianta necessita invece una certa scarsità d’acqua nella fase di maturazione dei frutti. Non dovrebbe essere collocata in una zona ventosa.
Concimazione: il terriccio deve essere concimato moderatamente con concimi organici o a lenta cessione in ragione di 3 kg al m3. Utile la fertirrigazione nel periodo primaverile, riducendo le concimazioni al momento dell’allegagione. Evitare le concimazioni troppo azotate durante l’autunno autunnali per fare in modo che le piante siano robuste e sufficientemente indurite per l’inverno.
Propagazione: il metodo più semplice è per seme da effettuarsi subito dopo il raccolto la raccolta, tuttavia le caratteristiche della pianta madre non sono sempre mantenute ed occorre effettuare una attenta selezione.
Potatura: si effettua poco e solo nella fase di allevamento per dare una forma ordinata alla pianta, i rami malformarti e rovinati si potano dopo il raccolto.
Produzione: i frutti possono essere consumati freschi o usati per produrre succhi e marmellate.
Uso nell’alimentazione e benefici: dall’esperienza acquisita in Sud America e nei paesi asiatici l’uso di Guava nell’alimentazione è utile e alleata per la pelle, l’apparato digerente, il pancreas e lo stomaco in particolare. La Guava fresca contiene 68 kcal ogni 100 g. ed è ricca di vitamina C (quattro volte quello delle arance), ma anche di vitamine del gruppo B, e minerali come il rame, fosforo, manganese e potassio. E’ ben dotata di fibra, proteine e omega-3, il contenuto di carboidrati è relativamente basso. Nelle popolazioni dell’America centrale è usata da secoli contro il vomito, diarrea, gastroenteriti e mal di denti. Recenti studi dimostrano una certa efficacia contro il diabete mellito e alcune cellule tumorali. Ha anche capacità antivirali. Per l’alto contenuto in ferro ed altri sali minerali, se ne consiglia il consumo nelle donne in gravidanza.
Malattie e parassiti: macchie fogliari, causate da antracnosi (Colletotrochum gloesporioides) e da diversi altri funghi. Evitare concimazioni eccessivamente azotate, favorire una buona circolazione di aria all’interno della chioma. Trattamenti con prodotti a base di rame o equivalenti.
Ruggine: la ruggine (Puccinia psidii) è favorita da alte temperature ed elevata umidità. Provvedere a mantenere le piante in posizione ventilata e utilizzare i fitofarmaci adeguati.
Nematodi: le anguillule (Meloidogyne spp.) provengono da terreni infetti, provocano galle sulle radici e riducono il vigore della pianta che può appassire durante la stagione calda. Utilizzare terriccio sicuramente sano. Seminare Tagetes sui vasi, questa pianta è un repellente naturale per i nematodi.
Tripidi: questi insetti provocano distorsioni dei giovani rami e della nuova vegetazione. Si notano facilmente i piccoli insetti sul rovescio delle foglie con una lente. Evitare di piantare nelle vicinanze piante che attirano i tripidi come le cipolle, l’aglio e i cereali. Se il problema diventa eccessivo utilizzare gli appositi insetticidi.
Clorosi ferrica: l’ingiallimento delle foglie dovute alla carenza di ferro dipendono da un pH del terriccio non adeguato e dall’uso di acqua calcarea. Acidificare correttamente il terriccio, eventualmente con un cucchiaino di zolfo greggio per vaso a primavera. Utilizzare appositi prodotti anticlorosi.
Cocciniglie: questi insetti possono provocare deperimento delle piante, in caso di gravi infestazioni. Queste avvengono in condizioni di eccessivo ombreggiamento o cattivo arieggiamento. Se il problema diventa eccessivo utilizzare gli appositi insetticidi, e spostare le piante in una posizione migliore.